venerdì 5 settembre 2014

ANTICIPAZIONI






Un piccolo estratto dal seguito di Reset, attualmente il lavorazione….

Non aveva ancora ventun anni, ma Giovanni aveva acconsentito. Si era quasi negli anni Quaranta ormai e bisognava essere più “aperti”, almeno così diceva sua cognata Matilde. Giovanni, dopo la fine della prima guerra mondiale, aveva visto lo scioglimento dell’Impero austro ungarico, il suo paese, Mezzana, in Trentino, passare sotto l’Italia e aveva avuto tre figli da Violante, la ragazza di cui si era innamorato, la cui sorella, Matilde, con il passare degli anni anziché ammorbidirsi era sempre più sostenitrice dell’indipendenza delle donne.
 Giovanni, che lavorava come panettiere e coltivava l’hobby della fotografia, materia imparata nei lontani anni di emigrazione a Monte San Savino, in provincia di Arezzo, dove si era trasferito da bambino con la famiglia, prima di far ritorno a Mezzana, alla fine aveva acconsentito a quelle nozze. Non che avesse niente in contrario, l’unica cosa era appunto l’età di Raffaella, sua figlia (chiamata così per ricordare il fratello Raffaele, morto in Sudamerica) che risultava ancora minorenne, perché all’epoca la maggiore età si raggiungeva a 21 anni. In fondo il promesso sposo era figlio di Pietro Pedergnana, quello stesso Pietro con cui Giovanni aveva combattuto il primo conflitto mondiale e inoltre la nuova casa era ancora in paese, per cui ci sarebbe stata facilità nel frequentarsi.
Il promesso sposo si chiamava come lui, Giovanni, e come tutti in paese gestiva un piccolo allevamento di bovini. Veniva spesso a “morose”, come si diceva in dialetto e a volte il carattere pur mite del ragazzo gli faceva alzare gli occhi al cielo quando, passata l’ora, non ne voleva sapere di andarsene. Allora Giovanni padre, seduto in un angolo, perché era sempre presente, lui, tossicchiava un paio di volte, come a far capire che era ora di tornare a casa.
 Il fidanzato capiva-a volte servivano parecchi colpi di tosse- e Giovanni con una punta d’ironia aveva anche l’ardire di guardarlo negli occhi come a dire “Di già? Guarda un po’ com’è volato il tempo!” mentre Raffaella accompagnava il ragazzo alla porta e Giovanni la sprangava, casomai volesse tornare indietro. La moglie Violante lo derideva un poco per questo suo comportamento mentre a Raffaella pareva che il padre iniziasse a tossire ogni volta sempre prima del dovuto.
A Giovanni non dispiaceva che la figlia avesse uno spasimante ma era convinto che fosse ancora troppo giovane per sposarsi….



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